Il Sentiero dei Borghi Vietresi, rappresenta un fantastico itinerario che attraversando le frazioni di Raito, Albori, Iaconti e Dragonea, ripercorre ciò che è un ideale collegamento con alcuni dei borghi più belli dei comprensori vietresi.
La partenza avviene a Marina di Vietri, dove ampi parcheggi (a pagamento) ci permetteranno un aegevole punto di ritrovo. A Marina di Vietri, infatti, la presenza di bar e attività, è da supporto agli escursionisti che giungeranno sull'itinerario anche da località più lontane. Nei prossimi mesi, si spera, possa avvenire anche l'apertura del "molo" per l'attracco dei traghetti TRAVELMAR; se ciò dovesse verificarsi un'ulteriore punto di forza sarà garantito dagli spostamenti via mare.
Da Marina di Vietri, partendo nei pressi del "Risorgimento" il cammino è immediato e netto in salite, approfittando di alcuni gradoni, ampi ed agevoli che ci condurranno lungo via "madonna dell'arco", fino al raggiungimento dell'omonima chiesetta (la domenica mattina aperta per celebrazioni). In questa fase dell'itinerario, con partenza da 0 m sul livello del mare, inizieremo a godere del panorama sul golfo di Salerno che lentamente si apre e spazia fin verso alle coste del Cilento. Il contrasto del cielo e delle acque cristalline dall'alto, misto a quelle essenze di macchia mediterranea che contornano la salita, renderanno il passaggio piacevole seppur leggermente impegnativo per la pendenza.
Superata via "maddonna dell'arco", giungeremo ad un attraversamento pedonale che taglia la statale amalfitana nei pressi del ristorante "Fish", località in cui, con forte pendenza, proseguiremo lungo una strada asfaltata che ci condurrà nel cuore dell'itinerario. La salita, seppur a strappi, prosegue costante e gli scenari ora, iniziano ad aprirsi di più anche verso la Costiera tutta e verso le montagne dell'interno, offrendo cosi una panoramica sui Monti dell'Avvocata e delle zone interne.
A questo punto, laciandoci alla sinistra un cancello di un'abitazione privata, inizia il nostro viaggio nei "Borghi", percorrendo una scala che tra abitazioni e un muro di pietra, condurrà alla vista delle prime ceramiche e soprattutto ad un punto di incontro e di fotografie, rappresentato dalla "meridiana" (un'opera di ceramica).
Alla "meridiana", dopo aver apprezzato sempre più lo scorcio del golfo e i tetti delle prime abitazioni che lentamente si allontanano, approfittiamo anche di una panca, per poi, dopo esserci riposati, proseguire verso la "fontana del mare" dalla quale inizierà la salita verso la parte interna di Raito, fino alla piazza della chiesa di Madonna delle Grazie. Ancora una volta, sarà l'occasione per fermarsi a riflettere sulle bellezze della porta della Costiera Amalfitana, per osservare l'arte di una splendida fontana e per poi, da questi spunti, proseguire alla volta di un piccolo vicolo, composto da numerosi gradini.
Tali gradini, in via "madonna delle grazie", ci permetteranno di evitare la strada asfaltata per Albori e ci condurranno, entrando nel cuore dei borghi, alle pendici di Albori, considerato a ragione, uno dei piccoli centri più belli d'Italia.
Quindi, riscendendo nuovamente sulla strada, dopo aver attraversato un viale, dove tra una panchina e una balaustra è possibile nuovamente ammirare il mare, giriamo rapidamente sulla destra, in un nuovo vicoletto e serpeggiando tra nuove viuzze, attraversando gallerie cittadine e incrociando ceramiche e dipinti, ci apprestiamo a raggiungere il bivio di "via delle lavandaite", li dove, il cuore di Albori pulsa.
Una visita al centro, uno sguardo d'insieme ed uno particolare, rivolto ad un piazzale, dal quale il panorama spazia nuovamente ampio e nel quale è posta a guardia un'altra chiesa, Santa Margherita d'Antiochia. Un luogo suggetivo, adornato ai lati della piazza, da una nuova fontana e da un vicolo sulla sinistra che quasi come un invito, ci indica la strada.
A questo punto, si abbandona il centro urbano, si sale ancora per qualche centinaio di metri tra piccoli abitati e dopo una nuova galleria, si sbuca ad un sentiero naturalistico che in pochi passi conduce nel cuore delle colline vietresi, fino a raggiungere l'apice paesaggistico e di quota (circa 350 msm) al punto panoramico della cappella di Santa Margherita. .
La natura composta per la maggior parte di cerri ed arbusti, si infittisce, creando giochi d'ombra e spazi di sereintà che tra un sali e scendi e approfittando di una nuova salita in gradoni di terra, accompagnano l'escursionista fin su una lunga mulattiera, dritta e perfetta che da un lato entra rapida verso Iaconti e dall'altro si affaccia sulla valle Metelliana.
E' l'ora dell'arrivo a Dragonea, della sua discesa nei vicoli e dell'attraversamento di viuzze e scalette che sempre tramite un itinerario di macchia mediterranea, conducono ad un sentierino che costeggiando nella zona alta, il cimitero di Benincasa, punta dritto e senza interruzioni ad un viale costeggiato alla destra e alla sinistra da spettacolari muri in pietra.
Alcuni pini domestici salutano tale passaggio e alla loro vista, giungiamo nuovamente a Raito.
Una visita alle famose "Vigne di Raito" di Patrizia Malanga è d'obbligo, altrettanto d'obbligo è il racconto del circuito del Piedirosso e dell'Aglianico, itinerari nell'itinerario che ci addentrano nella storia dei borghi vietresi, nella loro cultura e nel loro tessuto economico. Un vero tuffo nella vita locale e nelle tradizioni!
Ma, ormai, la visita è tutta in discesa e ritornando al centro di Raito, senza giungere nella precedente piazza, prendiamo una scala tortuosa sulla sinistra. Dalla scala, in un angolo tra i palazzi, l'azzurro del mare risplende nuovamente e dolcemente, prima di scomparire, culla i ricordi del percorso, facendo in modo che i passi riconducano nuovamente alla fontana del mare e ad un tratto a ritroso, del medesimo itinerario, fin nuovamente a Marina di Vietri.